Lettera del Presidente ai Soci

Cari colleghi,il periodo non è affatto semplice per la vita familiare, personale e lavorativa.Dobbiamo affrontare l’emergenza giorno per giorno cercando di aderire e dar corso il più possibile alle disposizioni/richieste che vengono, oramai quotidianamente, rivolte a tutta la popolazioneda parte dell’Autorità e da parte dell’organizzazione sanitaria.Tutte le attività sono fortemente rallentate enoi, con il nostro lavoro,purtroppo ci troviamo spesso a dover fronteggiare richiestedi attività “spacciate” per urgentima che in questo momento urgenti non sono.Come la maggior parte delle cose della vita tutto è relativo, anche la valutazione di quanto un fatto o un lavorosia più o meno urgente.In questomomento ci dobbiamo far trovare uniticome categoria e quindi,nel limite del possibile,dobbiamo cercare di aiutarci anche attraverso piccoli segnali quotidiani cercando di aiutare la gestione degli incontri e deglispostamenti.Non dobbiamo essere “costretti” a compiere attività che possono essere differite.La situazione ha travoltotutto e tutti e non ne è rimasta immune l’attività del Direttivo soprattutto nella organizzazione di un convegno per la primaveraentrante; ad oggi è purtroppo difficile fare una previsionein tal senso.La circostanza lascia me e il direttivo tutto molto amareggiati, volevamo con forza un incontro a stretto giro, confrontarci e proseguire a pieno regime.Ovviamente non rimaniamo fermi ma la prospettivatemporale deve cambiarecon un convegno,aquesto punto, da tenersi verso ottobree se possibile riprendendo gli incontri sul territorio sospesi per l’emergenza sanitaria.Purtroppo abbiamo dovuto cancellare momenti di formazione già fissati da tempo, come ad esempio l’incontro di Scandicci sulla fotogrammetria, ma non c’è stata alternativa: tuttova in questa direzione, prima per scelte di opportunità, ora anche a seguito di decreti del Presidente del Consiglio.Nell’augurare buon lavoro a tutti l’impegno di ciascuno contribuirà sicuramente al superamento di questo difficile momento.Un saluto,Luigi Cipriani

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