EDR/CDR in Europa ed in Italia – Stato dell’Arte – XXVII convegno 2016


EDR/CDR in Europa ed in Italia – Stato dell’Arte
L’utilizzo dei dati tratti da EDR nella ricostruzione degli incidenti stradali
Ing. Mattia Sillo
Analista ricostruttore ASAIS-EVU Italia – Pavia

 

Abstract

 

Un “EDR” o “Event Data Recorder” (registratore di dati di un evento) è una funzione di un modulo di controllo elettronico di un veicolo che registra cronologicamente alcuni dati della dinamica del veicolo stesso, prima e durante un “urto”, dati che possono essere recuperati dopo l’incidente.

Il “CDR” o “Crash Data Retrieval” system (sistema di recupero dei dati di un incidente) è uno strumento della Bosch (l’Azienda multinazionale tedesca Robert Bosch GmbH) che consente di “leggere” i dati registrati da un EDR.

Si faccia riferimento al sito: http://www.boschdiagnostics.com/cdr/

Nella presente relazione, a supporto del mio intervento nei Convegni ASAISEVU Italia 2016, cercherò di introdurre e divulgare questo importante sistema per la ricostruzione degli incidenti stradali che coinvolgono un’autovettura, riportando il significato degli acronimi e della terminologia utilizzata, spiegando il funzionamento di EDR e CDR e facendo un resoconto dello “stato dell’arte” in Europa ed in Italia.

Proporrò anche alcuni esempi di utilizzo dei dati registrati da EDR e “scaricati” tramite lo strumento CDR.

Vorrei premettere che ritengo non sia utile tradurre in italiano la terminologia utilizzata in questo sistema, sia perché il software CDR è in inglese, sia perché tutta la bibliografia ed i siti internet di riferimento sono nella stessa lingua. O meglio, cosi’ come ho fatto nelle righe precedenti, dopo aver tradotto in italiano i termini più importanti per spiegarne il significato, continuerò ad utilizzare il termine inglese.

L’EDR non è un indipendente registratore di dati di crash, cioè un dispositivo inserito nell’autovettura con lo specifico scopo di registrare i dati di un incidente come la “scatola nera” degli aerei, ma una funzione che le Case costruttrici (OEM or “Original Equipment Manufacturer”) hanno predisposto per “controllare” il funzionamento a posteriori dei sistemi di sicurezza passiva e attiva. È quindi improprio utilizzare il termine “scatola nera” per descrivere un EDR.

È necessario anche chiarire che l’EDR non ha nulla a che vedere con i localizzatori GPS (con accelerometro integrato) che le Compagnie d’Assicurazione forniscono agli utenti per la diminuzione del premio.

Nelle Autovetture è possibile che la funzione EDR sia all’intemo di diversi ECU o “Electronic Control Units” (unità di controllo elettronico) per esempio: nelI”‘ACM” o “Airbag Control Module” (modulo di controllo airbag), nel ‘ROS” o Rol- lover Sensors (sensori di ribaltamento), nel “PCM” o “Powertrain Control Module” (modulo di controllo trasmissione/motore) e nel “PPM” o “Pedestrian Protection Module” (modulo di protezione del pedone). Le diverse Case costruttrici utilizzano una terminologia diversa – da cui derivano diversi acronimi – per indicare le centraline qui menzionate.

 

la lettura dell’articolo è riservata ai soli soci ASAIS – EVU Italia


AutoreIng. Mattia Sillo
Pubblicato il2016
TipologiaAtti convegni ASAIS-EVU Italia