EVU XXII 2013-01 Analisi sperimentale del moto post-incidente dei motociclisti


  
Dario Vangi (Università di Firenze)
Antonio Virga (Università di Firenze)
Jarno Zaffelli (Dromo – Applied Italian Circuit Design)
 Abstract
Una caratteristica comune degli incidenti stradali è la totale perdita di controllo del veicolo. Trattando di incidenti motociclistici, ciò significa che il motociclista solitamente abbandona il veicolo e segue una traiettoria differente. Dal punto in cui avviene la perdita del controllo al punto in cui il corpo si arresta, solitamente quest’ultimo rimbalza, rotola e striscia su superfici che possono essere asfalto, erba o ghiaia. Nella letteratura tecnica si possono trovare dati riguardanti il coefficiente di attrito radente di motociclette (con e senza carenatura), come in [1], o pedoni proiettati [2]. Poco può essere trovato riguardante lo scivolamento di motociclisti: in [2] sono riportati i coefficienti di attrito di un motociclista che indossa indumenti normali, su asfalto ed erba.
Lo scopo di questo lavoro è la caratterizzazione di superfici differenti riguardo al comportamento di motociclistidopo che questi hanno perso il controllo del loro mezzo, rivolto alla ricostruzione degli incidenti stradali e a prevedere la distanza di scivolamento in caso di caduta. L’attività sperimentale descritta, svolta in diversi luoghi, su diverse superfici e con diverse velocità, permette di prevedere la distanza di scivolamento fin dalla velocità di 240 km/h, tipica delle corse su strada (come il Tourist Trophy) o delle competizioni in circuito. L’attività presentata, quindi, può fornire dati utili sia per la ricostruzione degli incidenti stradali, sia per la progettazione delle vie di fuga su strade e circuiti.
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AutoreDario Vangi (Università di Firenze) Antonio Virga (Università di Firenze) Jarno Zaffelli (Dromo - Applied Italian Circuit Design)
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