per. ind. Antonio Murro
Abstract
L’avvistamento notturno del pedone è il tema centrale di questo documento tecnico, che analizza in modo approfondito le dinamiche relative alla percezione umana nelle ore serali, esaminando i limiti fisiologici della vista e l’efficacia dei sistemi di illuminazione. Il testo illustra le restrizioni del campo visivo umano, la sua ampiezza in rapporto alla distanza e il crescente fabbisogno luminoso per una corretta percezione visiva con l’avanzare dell’età. Viene fornito un confronto dettagliato fra tecnologie di fari diverse, come le lampade alogene e quelle allo xeno, mettendo in evidenza la luminosità prodotta e la distribuzione della luce sulla carreggiata. Lo studio sottolinea inoltre quanto sia fondamentale il contrasto luminoso per garantire una maggiore sicurezza stradale in condizioni di illuminazione ridotta.
Analisi Tecnica: l’Avvistamento Notturno del Pedone e Fattori Correlati
La tematica dell’avvistamento del pedone in ore notturne è cruciale per chi opera non solo nel settore della ricostruzione degli incidenti stradali ma anche per chi deve operare nel campo della sicurezza stradale.
Il documento, pubblicato la prima volta nel 2009 e in seguito revisionato e ampliato nel 2011, fornisce dati fondamentali sui limiti della visione umana compresi quelli legati all’invecchiamento, l’efficacia dei sistemi di illuminazione veicolare e l’importanza del contesto stradale per l’avvistamento notturno.
1. Fisiologia e Limiti del Campo Visivo
La capacità di un conducente di individuare un ostacolo, come un pedone, è intrinsecamente legata alle limitazioni del campo visivo umano e alla capacità di focalizzazione:
- Sguardo Fissato e Rotazione Oculare: Mentre la rotazione degli occhi copre un ampio angolo orizzontale (fino a 45°) e la rotazione della testa espande ulteriormente il campo (fino a 105°), lo sguardo fisso (la zona di attenzione centrale e ottimale) è molto più limitato, oscillando intorno a -6°+6°.
- Ampiezza del Campo Visivo in Distanza: L’ampiezza massima del campo visivo percepita dall’osservatore (a) è direttamente correlata alla distanza (d) e all’angolo di osservazione (ϑ). Ad esempio, a 100 metri, il campo visivo ottimale (3°) permette di coprire una larghezza di soli 5,2 metri, mentre il campo visivo “sufficiente” (12°) copre 20,8 metri. Questo sottolinea quanto sia ristretta l’area di attenzione ad alta risoluzione a distanze elevate.
- Processo Visivo: La percezione di un ostacolo esterno (“focale esterna”) viene elaborata dal cervello in base alle informazioni filtrate dal cristallino, determinando l’azione di guida.
2. L'Impatto dell'Invecchiamento sulla Visione Notturna
L’età del conducente è un fattore determinante per la quantità di luce necessaria per mantenere una performance visiva adeguata di notte:
- Necessità Luminosa Aumentata: A partire dai 20 anni (assunti come riferimento del 100% di luminosità necessaria), il fabbisogno di luce aumenta esponenzialmente con l’età.
- Correlazione Età-Luce: A 33 anni è richiesto il 200% della luce, a 46 anni il 400%, e a 59 anni si arriva all’800% (otto volte tanto). Questo dato è fondamentale nella progettazione dei sistemi di illuminazione e di assistenza alla guida, dato il progressivo invecchiamento della popolazione di guidatori.
3. Confronto tra Sistemi di Illuminazione Veicolare (Halogen vs. Xenon)
I moderni sistemi di illuminazione offrono prestazioni radicalmente diverse, influenzando direttamente la distanza di avvistamento:
- Luminosità: Le lampade alogene mostrano una luminosità fino a circa 2000 cd/cm2, mentre le lampade allo Xenon raggiungono fino a 10000 cd/cm2, evidenziando una potenza notevolmente superiore.
- Portata Illuminante (Lux): Le curve di illuminazione confrontano le prestazioni di Incandescenza, Alogena e Xenon a 1 lux di illuminamento minimo. La luce allo Xenon (rossa/gialla nelle rappresentazioni grafiche) estende il campo visivo utile significativamente oltre i 300 metri, superando nettamente la portata delle lampade Alogene (che raggiungono 1 lux intorno ai 200 metri).
- Tecnologia e Proiezione: Il gruppo ottico dei fari sfrutta elementi come parabola e fuoco. Nelle luci anabbaglianti (luce anabbagliante), un filamento anti-abbagliamento e una calotta di proiezione sono utilizzati per modellare il fascio e minimizzare l’abbagliamento.
4. Ruolo del Contesto e dei Sistemi di Supporto
Il contesto stradale (urbano illuminato, extra-urbano buio) e gli accorgimenti tecnici influenzano l’avvistamento:
- Contrasto e Abbigliamento: La visibilità di un pedone dipende fortemente dal contrasto. Un pedone vestito di scuro è quasi indistinguibile sullo sfondo notturno, mentre capi chiari o retroriflettenti migliorano drasticamente la silhouette.
- Illuminazione Stradale (Esempi in Lux): Nelle aree urbane, l’illuminazione a terra (come sulle strisce pedonali) può variare, con misurazioni che indicano livelli di 1.5 lx o 2.5 lx in prossimità degli attraversamenti.
- Sistemi di Visione Notturna Attiva: I sistemi avanzati (come il Night Vision) permettono di rilevare ostacoli, come pedoni o ciclisti, a distanze maggiori (es. 300 metri) rispetto alla sola illuminazione del faro, fornendo un segnale remoto (visibile sul display interno) che supporta l’azione di guida.
Le diverse tematiche affrontate nello studio evidenziano come l’avvistamento notturno del pedone sia un complesso equilibrio tra limiti biologici, prestazioni illuminotecniche e soluzioni tecnologiche supplementari. L’evoluzione dei fari (passando da alogene a Xenon) ha fornito un contributo sostanziale all’aumento della distanza di sicurezza.
La ricostruzione di un sinistro stradale avvenuto in tale contesto deve quindi tenere presenti tutti questi fattori e permettere di comprendere come i medesimi interagiscano tra di loro.
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