per. ind. Silvano Simoncini
ing. Raffaele Perrone, ing. Alfonso Micucci
Abstract
La relazione analizza quanta energia assorbono i manufatti stradali quando un veicolo li urta. Questo calcolo aiuta a ricostruire gli incidenti e a capire la dinamica dell’impatto.
Lo studio prende in esame diversi tipi di strutture poste ai margini delle strade: pali in acciaio e in legno, muri, recinzioni e barriere di sicurezza.
La relazione quantifica l’energia cinetica dissipata durante la collisione per risalire alla velocità del veicolo al momento dell’impatto.
L’energia totale dissipata comprende sia quella assorbita dalla deformazione o dalla rottura dell’ostacolo, sia quella assorbita dal veicolo.
I pali in acciaio reagiscono all’urto in due fasi. Prima si deforma in modo elastico senza assorbire energia. Poi inizia la fase di deformazione plastica, che termina con la rottura del palo. In questa seconda fase il sistema assorbe energia in modo irreversibile. La rottura coincide con la perdita di continuità del materiale.
Lo studio esamina diversi tipi di pali in acciaio, come quelli per l’illuminazione, le linee elettriche e la segnaletica. Gli autori li modellano come travi a mensola, fissate alla base e calcolano per ogni palo lo spostamento massimo prima della rottura e correlano questo dato con l’energia assorbita. Per esempio, stimano la velocità di impatto di un veicolo di 1200 kg in base allo spostamento del palo.
Anche i pali in legno vengono analizzati. Gli autori considerano pali robusti o trattati, con sezione circolare. Calcolano l’energia assorbita fissando spostamenti crescenti fino alla rottura.
Lo studio affronta anche il comportamento dei supporti infissi nel terreno. Considera tre modelli di terreno: modello Winkler, modello elastico continuo e modello continuo deformabile con elementi finiti. Un supporto infisso per 50 cm mostra una prima fase elastica e una seconda plastica, in cui ruota e assorbe energia.
I pali e i muri in calcestruzzo armato, meno deformabili dell’acciaio, richiedono un approccio diverso. Qui si valuta l’energia assorbita con la verifica a ribaltamento del plinto o del muro.
Infine, la relazione esamina urti contro recinzioni, parapetti e barriere di sicurezza. Per le recinzioni e i parapetti in acciaio, il carico simula un urto su 1,60 metri e si calcola l’energia come lavoro della forza applicata. Le barriere di sicurezza vengono classificate in base al livello di contenimento (energia cinetica ortogonale all’impatto) e alla larghezza operativa. Lo studio collega la forza al livello di contenimento, lo spostamento della barriera e l’energia assorbita.
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