Laboratorio di Incidentologia Stradale – Cui Prodest?

By | ASAIS EVU Italia, Eventi, Informazioni

Il Laboratorio di Incidentologia Stradale nasce a fronte della necessita’ di affrontare il lavoro della ricostruzione con una visione organica del tema che possa affrontare tratti piu’ strettamente tecnici con temi logico-argomentativi a fronte anche della necessita’ di operare in costante confronto con gli operatori del diritto.

Quando in seno al Direttivo e’stata avanzata l’idea di dare vita al Laboratorio il primo il primo interrogativo ha riguardato quindi proprio il taglio da dare agli incontri.

Sostanzialmente la proposta formativa avanzata non stata quella di far ‘ascoltare’ una lezione, in vero neppure quella di identificare un relatore, ma di richiedere ai partecipanti di confrontarsi su una specifica tematica, ribaltando in tal modo buona parte della metodologia della formazione a distanza.

Vero che nel corso di un webinar e’ possibile interagire attraverso la chat ma questa modalita’ non ha nulla a che vedere con il vero e proprio contradittorio che avevamo in mente di sviluppare.

L’argomento individuato per la discussione “Esame controfattuale negli attraversamenti”, pur risultando particolarmente complesso, e’ stato affrontato con grande interesse dai partecipanti che hanno rilanciato con nuove proposte.

Le riflessioni dell’uno sono diventate stimolo per tutti.

Un altro aspetto caratterizzante del Laboratorio di Incidentologia Stradale e’ quello di non voler fornire immediatamente una sintesi, una soluzione, ma di lasciare aperta una traccia che magari possa trovare una “nuova” sintesi nei prossimi convegni

La crescita dell’Associazione non puo’ che avvenire attraverso la crescita del singolo che viene messa a fattore comune ed e’, giocoforza, un processo che necessita di tempo; per altro se i professionisti che si occupano della ricostruzione di incidenti stradali hanno gia’ un’alta professionalita’, alzare ulteriormente l’asticella e’ una attivita’ di “lima”, di sfumatura che pero’ possono cambiare il senso di un lavoro.

Facciamo un parallelo con lo sport, per un buon velocista non e’ difficile percorrere i 100 m in meno di 10 s, molto piu’ complicato e’ riuscire a ridurre gli ultimi decimi, se non centesimi, per poter vincere una gara.

Ecco, quindi, che il Laboratorio di Incidentologia Stradale puo’ e deve diventare la palestra dove allenarci al confronto e dove migliorare le nostre competenze.

La discussione, il contradittorio, ha inoltre rimarcato in modo particolarmente evidente la necessita’ che la nostra professione si doti di un lessico/linguaggio comune e questo puo’ avvenire attraverso la realizzazione di un glossario, obiettivo che ci siamo prefissati.

Ognuno di noi puo’ definire un determinato concetto attraverso una locuzione che, se non adeguatamente chiarita con l’interlocutore, puo’ non essere pienamente compresa; se tra tecnici non riusciamo a parlare lo stesso linguaggio, come possiamo pretendere di essere compresi da chi non e’ esperto nella nostra professione.

Riuscire in tale obiettivo, quello di definire il significato che alcune parole assumono in un determinato contesto del nostro lavoro, oppure al contrario individuar un unico modo di chiamare un determinato concetto, otterremo un ulteriore obbiettivo, cioe’ quello di diventare un riferimento in questo campo facendo in tal modo accrescere la credibilita’ tanto della nostra professione quanto della nostra Associazione.

Anche in questo caso il Laboratorio di Incidentologia Stradale deve divenire il luogo di incontro dove poter definire anche quello che e’ il nostro operato, il senso delle nostre affermazioni.

Un altro aspetto emerso in modo significativo dagli incontri risiede nella necessita’ che il sinistro stradale debba essere ricostruito nella sua interezza talune volte uscendo dalle catene logiche che utilizziamo, con una visione d’insieme che permetta davvero di comprendere quali siano state le dinamiche che lo hanno determinato.

Se e’ vero che molti sinistri sono simili nel loro impianto generale, e’ anche vero che tutti i sinistri sono diversi soprattutto nei dettagli che li contraddistinguono e che poi sono quelli che fanno la differenza.

I numeri, intesi come il risultato dei diversi procedimenti matematico/scientifici, sono assolutamente importanti ma sono al servizio delle valutazioni logico-argomentative.

Torniamo quindi alla domanda inziale: Cui Prodest il Laboratorio di Incidentologia Stradale?

E’ evidente che questa modalita’ di formazione a distanza giova a noi ricostruttori perche’ ci permette di crescere professionalmente attraverso il confronto, mettendo a fattore comune studio e valutazioni; giova pero’ in senso pieno  a tutti i destinatari del nostro lavoro perche’ ci permette di fornire un livello di conoscenza dell’incidente con una visione d’insieme dell’evento emergendo cosi’ tutti quelli elementi di ordine comportamentale che tanto significato hanno per la valutazione giuridica dell’evento.

Luigi Cipriani

 

 

laboratorio di incidentologia stradale

screenshot laboratorio del 12 dicembre 2020

Auguri 2020 – Lettera del Presidente ai Soci

By | Senza categoria, ASAIS EVU Italia, Comunicazioni

Cari soci e cari colleghi,

siamo arrivati alla fine dell’anno, periodo nel quale si tirano le somme e si fanno bilanci.

Il 2020 e’ stato un anno sicuramente impegnativo per tutti, sia sotto il profilo umano che professionale, questo pero’ non deve distoglierci dall’importanza di fare squadra per noi e per la categoria tutta.

Credo che questo periodo ci abbia fatto capire quanto alcune cose che davamo per scontate siano importanti e necessarie soprattutto per quanto riguarda i “valori umani” e di condivisione anche professionale; quello che e’ stato definito “distanziamento sociale” e che sarebbe stato meglio chiamare “distanziamento fisico”, quindi con una implicazione emotiva diversa, ha sicuramente lasciato il segno.

Sono pero’ certo che le festivita’ ci consentiranno di riordinare idee e sentimenti per ricominciare poi con nuova energia.

Seppure nella difficolta’ operativa come direttivo abbiamo messo in atto una serie di progetti e portato avanti alcuni temi aperti, non ultimo quello del sito dell’associazione e dei social media con un lavoro “interno” al direttivo.

Credo abbiate tutti visto il portale e, se non lo avete ancora fatto, vi invito ad andarlo a consultare; vi riporto nel seguito alcuni risultati raggiunti:

  • sono stati aggiornati veste grafica, testi e atti dell’Associazione;
  • e’ stata implementata la suddivisione: Soci Ordinari e Osservatori, con aggiornamento dei dati anagrafici e di studio;
  • e’ stato eseguito un aggiornamento dei documenti e pubblicazione articoli con gestione delle newsletter attraverso il sito;
  • il sito e’ indicizzato e compare sempre al primo posto nei motori di ricerca;
  • le visualizzazioni, attraverso il costante impegno, sono aumentate sempre piu’: 397 per “modifiche del CDS”, 268 “monopattini elettrici”, 296 “dubbi ragionevoli”, 269 “brevi riflessioni sull’incidentalita’”, 194 “laboratorio di incidentologia”, 843 “Modifiche CDS”, 1723 “proposta di riflessione”.

Nel corso di questi 10 mesi e’ stato definito il Comitato Scientifico e sono state avviate diverse attivita’, tra le quali:

Rimane un anno difficile e per questo come Direttivo abbiamo pensato di dare un segnale concreto deliberando, per i Soci regolarmente iscritti alla data dell’ultima Assemblea del 15 febbraio 2020, una riduzione della quota associativa per l’anno 2021 a € 200,00.

In conclusione voglio dire a tutti Voi un grande grazie per la vicinanza che io e il Consiglio abbiamo sentito anche nelle varie iniziative intraprese, augurandovi Buone Feste ed un Sereno Natale.

Un saluto,

Luigi Cipriani

 

clicca qui per scaricare la lettera di auguri del Presidente Lettera Auguri 2020

LABORATORIO DI INCIDENTOLOGIA STRADALE nuova modalita’ d’incontro

By | ASAIS EVU Italia, Comunicazioni, Eventi

Caro socio,

quest’anno purtroppo non abbiamo potuto organizzare un convegno in presenza per la nota situazione legata al periodo di emergenza sanitaria.

Come Consiglio abbiamo sperato fino a Ottobre che la situazione volgesse per il meglio, con la possibilità di ritrovarci assieme fisicamente anche per quell’indispensabile scambio di idee e opinioni.

Purtroppo, la situazione difficile e’ rimasta e continua a perdurare.

In questo contesto, cercando di piegare in positivo lo stato attuale delle cose e fare di necessita’ virtu’, abbiamo pensato di introdurre una nuova modalita’ di incontro associativo in video conferenza, una sorta di webinar che integra, e non sostituisce, i momenti di aggregazione fisici che riprenderemo non appena possibile.

Questi incontri, solitamente della durata di 1-2 ore, si svolgeranno su piattaforma messa a disposizione dall’associazione in gruppi di persone normalmente non superiore a 20-25, con eventi che saranno eventualmente ripetuti per dare a tutti la possibilita’ di partecipare. Il numero limitato e’ funzionale al fatto di dare la possibilita’ a tutti di intervenire fattivamente all’incontro.

laboratorio di incidentologia stradale

L’obiettivo concreto di questi incontri lo possiamo ritrovare nel nome che abbiamo pensato per l’attivita’ e cioe’ LABORATORIO DI INCIDENTOLOGIA STRADALE.

Il sostantivo laboratorio chiarisce:

  • l’utilita’ “pratica” della discussione come metodo di ricerca;
  • la ricerca attraverso il confronto e la sperimentazione;
  • la definizione di nuovi punti di vista anche attraverso errori: nei laboratori si compiono errori, si ricomincia e qualche volta l’errore porta a nuove scoperte;
  • l’artigianalita’ del nostro lavoro come valore positivo, attraverso un lavoro di cesello, di ricerca del dettaglio di ogni singolo caso che affrontiamo perche’, se e’ vero che molti sinistri sono simili nell’impianto generale, e’ anche vero che tutti i sinistri sono diversi soprattutto nei dettagli che poi sono quelli che fanno la differenza.

Il laboratorio, che deriva dal latino laboratorium (derivato di laborare “lavorare”), e’ il luogo dove operano scienziati e artigiani; nel nostro caso si tratta di un luogo virtuale, senza attrezzature in senso stretto, ma luogo di lavoro.

Con incidentologia stradale viene chiarito l’ambito del lavoro, della discussione, della ricerca.

I temi degli incontri potranno essere i piu’ diversi e potranno anche essere proposti dai soci scrivendo alla segreteria, che mettera’ a conoscenza il Consiglio per la valutazione del tema.

Auspichiamo che questi momenti di incontro possano rientrare nell’ordinario di tutti i soci con la speranza ed il proposito che nel tempo possano diventare anche momenti nei quali incontrarci anche con altre figure professionali.

Siamo certi che l’iniziativa tracci una nuova strada che vuole, vicino a convegni in presenza e della durata giornaliera, anche momenti piu’ snelli/agili e piu’ frequenti con l’intervento attivo dei partecipanti.

ing. Luigi Cipriani

DCPM 3 novembre 2020

By | Comunicazioni, ASAIS EVU Italia, news generiche

Nella notte del 04 Novembre 2020, la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il nuovo Decreto Ministeriale emesso dal Presidente del Consiglio dei Ministri, che introduce una serie di nuove norme per il contenimento del Covid-19, con effetto dal 06 Novembre 2020.

Nelle Regioni definite “zona rossa” vengono nuovamente introdotti i divieti di spostamento territoriali ed è quindi necessario provvedere a compilare il modulo di autocertificazione che attesti i motivi urgenti dello spostamento.

Per quanto riguarda le regole di comportamento da osservare negli uffici aperti al pubblico, restano valide le disposizioni già esistenti, in parte richiamate anche nell’ultimo DCPM

Raccomandiamo ai nostri Iscritti la massima prudenza nello svolgimento delle proprie attività utilizzando, dov’e’ possibile, le riunioni in video conferenza.

In tal senso suggeriamo, in sede di conferimento incarico, di chiedere in forma esplicita l’autorizzazione a svolgere riunioni a distanza.

 

Di seguito i link per scaricare il nuovo DCPM con relativo allegato e il modulo di autocertificazione:

DPCM 03 novembre 2020

autocertificazione_novembre2020

DPCM 03-11-2020 allegato 12

 

Il Direttivo ASAIS – EVU ITALIA

Modifiche del Codice della Strada – osservazioni al Decreto Semplificazioni

By | Comunicazioni, ASAIS EVU Italia, Informazioni, news generiche

Con il Decreto Semplificazioni il Legislatore e’ intervenuto in modo forte anche in tema di circolazione stradale (art. 49), ma anche questa volta ha perso l’occasione di affrontare il tema della sicurezza stradale in termini di prevenzione e rischio.

Si proprio di rischio, cioe’ di quel fattore con il quale tutti i giorni conviviamo e che dobbiamo imparare a conoscere.

Leggendo le normative introdotte per la parte attinente la circolazione stradale (art.49), gli analisti ricostruttori, cioe’ coloro che si occupano professionalmente di ricostruire la dinamica degli incidenti stradali, non possono fare altro che rimanere perplessi in quanto le modifiche vanno nella direzione di far incrementare gli incidenti stradali.

Questo non puo’ certo far rallegrare chi, come loro, ogni giorno affronta il tema e vede le conseguenze sociali, familiari e personali che un grave sinistro stradale comporta.

Ancora una volta la logica che guida le nuove norme e’ quella di dare certezza delle responsabilita’ ad incidente avvenuto. In questo caso, poi, c’e’ l’aggravante della chiave di lettura nell’attribuzione delle responsabilita’: la protezione dell’utente debole (nello specifico il ciclista) si realizza facendo in modo che abbia sempre ragione. Cosi’, purtroppo, spesso si tutelano gli eredi!

Per tutelare l’utente debole della strada, non si deve far si’ che abbia un risarcimento dopo un incidente ma si deve cercare di evitare che l’incidente accada ed allora la prima norma e’ quella di creare meno situazioni di rischio.

Non e’ certo con una maggiore e piu’ imprevedibile promiscuita’ nella circolazione che si ottiene questo scopo!

Che avere sulla stessa strada e spesso sulla stessa traiettoria obbligata veicoli con comportamenti molto differenti, in termini di velocita’, ma anche di stabilita’, di gestione del veicolo, di conoscenza delle norme da parte del conducente (il ciclista potrebbe conoscere a malapena i tre o quattro segnali stradali piu’ frequenti)  sia la principale causa degli incidenti urbani e’ noto a tutti.

Aumentare questa promiscuita’, significa inevitabilmente creare ulteriori situazioni di pericolo e l’attribuzione di responsabilita’ agli altri veicoli non diminuisce il rischio ed anzi disincentiva (anche se involontariamente) l’utente debole dal mettere in atto almeno tutte le misure precauzionali di cui dispone.

Non si inventa nulla ricordando che per la maggior parte degli utenti della strada, in mancanza di idonea educazione e consapevolezza del rischio reale, la preoccupazione principale e’ quella di avere ragione … di non essere multato.

Le attuali norme vanno in questa direzione: definire la colpa ad incidente avvenuto, mentre la svolta da sempre auspicata da ASAIS-EVU Italia e’ evitare che l’incidente accada.

Porto solo un esempio che emerge dall’analisi delle nuove norme.

modifica art 148 C.d.S. (art 49 Decreto Semplificazione)

modifica art 148 C.d.S. (art 49 Decreto Semplificazione)

Il conducente di un autoveicolo dovrebbe, percio’, accodarsi ad un ciclista per il tempo necessario a riscontrarne la “stabilita’” e la “possibilita’ di ondeggiamenti o deviazioni”.

Questo significa che chiunque, alla guida di un autoveicolo, incorresse in un incidente con un ciclista sarebbe sempre e comunque responsabile!

Si dovrebbero escludere dalla citata norma almeno le deviazioni. Una deviazione di un ciclista e’ sempre possibile ma assolutamente imprevedibile a meno delle deviazioni in corrispondenza di incroci o delle deviazioni segnalate dal ciclista con esposizione del braccio.

Questa disposizione contrasta con il principio richiamato in pressoche’ tutti gli articoli relativi ai comportamenti da tenere prescritti dal Codice della Strada e cioe’ che il fatto rispetto al quale quei comportamenti sono dovuti sia prevedibile. Una deviazione di un ciclista puo’ essere (e spesso e’) assolutamente imprevedibile.

L’unico modo per evitare l’attribuzione di responsabilita’ in caso di incidente e’, quindi, evitare, sempre e comunque, il sorpasso.

Non solo non e’ questo cio’ che prescrive la nuova norma, ma occorre anche valutare se e quanto questo comportamento e’ realizzabile, senza contare l’analisi della sua effettiva correttezza.

Superiamo subito quest’ultima questione: sicuramente non effettuare mai il sorpasso di un ciclista significherebbe creare intralcio e cio’ e’ vietato dagli art. 140 comma 1 e art. 141 comma 6 del C.d.S..

Ma, nella logica principale che e’ quella di evitare l’incidente, non e’ neppure pensabile che il conducente di un autoveicolo si possa accodare ad un ciclista che, soprattutto se ha andatura incerta, e’ probabile viaggi a 5-7 km/h, se non per un tempo estremamente breve.

Allora si deve scegliere tra il verificarsi pressoche’ certo dell’incidente, con la consolazione di offrire un risarcimento al ciclista (indipendentemente dal suo comportamento) o evitare che l’incidente accada evitando per quanto possibile quell’interferenza.

Soprattutto occorre iniziare a far si che la preoccupazione dell’utente della strada, ciclista o conducente di altri veicoli, non sia quella della “multa” ma quella del “rischio”, che significa non preoccuparsi della responsabilita’ di un incidente bensi’ della necessita’ di evitarlo.

Dott. Antonio Pietrini – Delega al Centro Studi

firma delegato Centro Studi

clicca qui per scaricare il “decreto semplificazioni”; l’articolo che introduce le modifiche le norme del Codice della Strada è il n° 49 inserito a pag. 26 del PDF

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